Oltre ai risvolti drammatici, il conflitto tra Russia ed Ucraina, potrebbe apportare ulteriori elementi di incertezza circa il ruolo dell’Ucraina negli scambi agroalimentari con l’Unione europea in generale, e con l’Italia in particolare. L’Italia, infatti,con un fatturato di 496 milioni, si posiziona al decimo posto tra gli acquirenti. Sul versante dell’import dell’Ucraina, invece, l’Italia è il secondo fornitore di prodotti agroalimentari, dopo la Polonia, con una quota del 7% pari a 415 milioni.
E poi c’è il rischio di un’ipotetica chiusura dei rubinetti del gas da Mosca verso l’Europa e l’Italia, la quale importa dalla Russia circa il 40% del proprio gas naturale.
TRASPORTO MERCI MARITTIMO ITALIA
Molti i timori anche per il trasporto marittimo. La Russia potrebbe impiegare la sua superiorità navale per controllare il traffico marittimo vicino alla Crimea e alla costa ucraina. Inoltre i russi potrebbero attaccare la marina ucraina con missili antinave terrestri e attacchi aerei e navali, per non parlare della possibilità di installazione di mine marine.
TRASPORTO MERCI FERROVIARIO ITALIA
Un altro fronte è quello del trasporto ferroviario tra Cina ed Europa, gran parte del quale transita dalla Russia. Un’eventuale chiusura delle frontiere o sanzioni potrebbero ridurre il flusso dei treni, aumentando così la domanda di trasporto navale in un contesto già congestionato. Ciò potrebbe causare un ulteriore aumento dei ritardi delle portacontainer e dei noli marittimi.