SMALTIMENTO RIFIUTI SPECIALI NELLE MARCHE
Che cosa si intende per rifiuti speciali?
I rifiuti di un’azienda che richiedono un trattamento aggiuntivo o specifico per un corretto smaltimento sono considerati rifiuti speciali.
Esempi di rifiuti speciali comuni includono terreno contaminato dal petrolio, amianto, graniglia stabilizzata e grigliati di barre, barre assorbenti e cuscinetti, liquidi, fanghi di fossa; polveri, filtri di vernice essiccati, biosolidi, grasso/schiuma di scarto o qualsiasi altro materiale difficile da maneggiare
Tra i rifiuti speciali vi sono:
- I rifiuti provenienti da lavorazioni industriali
- I rifiuti provenienti da attività commerciali
- Rifiuti provenienti da attività sanitarie
- Attrezzature e macchinari dismessi
- Veicoli a motore danneggiati o obsoleti, e le loro parti
- I fanghi derivanti dagli impianti di trattamento delle acque e dall’abbattimento dei fumi
Come si può evincere dalla lista a questa categoria appartiene la stragrande maggioranza dei rifiuti provenienti dalle attività produttive.
Chi produce i rifiuti speciali?
Il Rapporto Rifiuti Speciali 2022, presentato alla fine di giugno, analizza i dati che fanno riferimento al 2020, anno in cui sono stati prodotti 147 milioni di tonnellate; registrando un calo del 4,5% rispetto al 2019, corrispondente a quasi 7 milioni di tonnellate. Calo dovuto all’emergenza pandemica che ha iniziato a colpire da febbraio di quell’anno.
Percentuali
Il contributo maggiore alla produzione di rifiuti speciali è dato dal settore delle costruzioni e demolizioni, con il 45%, corrispondente a oltre 66 milioni di tonnellate, mentre dalle attività di trattamento dei rifiuti e risanamento arriva l’altra grande fetta, che rappresenta più del 26% (quasi 39 milioni di tonnellate), segue la manifattura (18%) e le altre attività economiche (10,5%, pari a 15,5 milioni circa di tonnellate). Nell’ambito del settore manifatturiero il 29% dei rifiuti speciali prodotti sono riconducibili al comparto metallurgico, il 12% alla fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature. Questi due settori generano quasi 11 milioni di tonnellate di rifiuti speciali. La fabbricazione di coke e di prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio, l’industria chimica e farmaceutica e la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche producono altri 4 milioni di tonnellate di rifiuti (quasi 15% del totale).
Come si smaltiscono i rifiuti speciali nelle Marche?
Il produttore è responsabile dei costi e delle spese per lo smaltimento dei rifiuti speciali, ma può avvalersi di ditte che si occupano dello smaltimento dei rifiuti speciali e sono iscritte all’Albo Nazionale delle Imprese di Gestione Ambientale, come Cf Ambiente Srl . Le società di gestione ambientale si occupano della raccolta, del trasporto, della bonifica dei siti, del commercio e dell’intermediazione dei rifiuti e possono certificare che l’intero processo di gestione dei rifiuti verso i centri di trattamento e riciclaggio autorizzati o verso i siti di smaltimento finale avviene a norma di legge.
Inoltre durante l’intero processo di gestione dei rifiuti, il produttore ha comunque l’obbligo di verificare e verificare il rispetto di eventuali regole procedurali da parte degli altri soggetti coinvolti, fino all’arrivo a destinazione finale per il recupero o lo smaltimento.
A chi rivolgersi per lo smaltimento rifiuti speciali nelle Marche?
In tutta Italia, per trovare operatori qualificati alla raccolta e al conferimento in discarica o presso centri di riciclaggio si può fare riferimento a Cfambientesrl.com. Il nostro portale dedicato al riciclo dei rifiuti e riuso delle materie prime nel rispetto dell’ambiente.
In conclusione potete consultarci e richiedere un preventivo gratuito e fissare un appuntamento con imprese autorizzate; provvederemo al prelievo e trasporto dei rifiuti speciali presso i centri di raccolta più vicini, con mezzi che permettono di evitare dispersioni nell’ambiente.